Progetto EVA – Eco Villaggio Autocostruito

A pochi mesi dal terremoto in Abruzzo dell’aprile 2009, ci contatta un gruppo di ragazzi del circondario aquilano. Hanno un progetto: vogliono auto-costruire a Pescomaggiore, un piccolo borgo a 1.000 mt di altitudine e a 15 km da L’Aquila, dove alcuni di loro vivono, un Eco Villaggio in balle di paglia per dimostrare che un’altra ricostruzione è possibile. Li aiutano nel progetto – e in cantiere – gli architetti d’assalto di Beyond Architecture Group.

Prima del terremoto esisteva già un Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore: i ragazzi, forti di una progettualità pre-esistente, riprendono subito lucidità dopo il sisma e decidono quindi di opporsi al progetto Case berlusconiano a loro modo.

Manca tutto: il nome, un sito web e sopratutto un piano per la raccolta dei fondi, dei materiali e del reclutamento dei volontari per il cantiere.
smarketing° decide di lavorare gratuitamente al progetto come doveroso finanziamento in natura alla coraggiosa impresa.
Marco, Paolo e Guido si recano sul posto e in breve il nome è trovato: EVA, acronimo di Eco Villaggio Autocostruito. Parlandone assieme ai ragazzi di EVA nascono anche idee su come comunicare correttamente il progetto. La storia della parte progettuale è ancora qui, sul blog di Marco.
Il colpo di genio è metterli in contatto con Sabina Guzzanti: in breve nascono dei simpatici spot del Presidente del Consiglio/Guzzanti che invita a non finanziare il progetto di EVA. Sabina Guzzanti porterà inoltre il progetto nel suo Vilipendio Tour ed EVA avrà così garantita una buona visibilità a livello nazionale.

Guarda i video di Sabina Guzzanti/Berlusconi su YouTube: video 1video 2video 3

Lo strumento più forte si rivela però essere il semplice passaparola. I primi volontari accorsi per aiutare nella costruzione delle case di paglia hanno amici e parenti: chi non può recarsi in cantiere fa una donazione e così il progetto, di bocca in bocca, arriva a migliaia di persone.

Case history dell’operazione EVA

Qui trovate tutto sull’operaizone EVA del 2009, dai dati ai vari strumenti comunicativi utilizzati.

Nell’estate del 2010 EVA ricontatta smarketing. Il progetto ora non riguarda più solo le case di paglia e il sito web va cambiato per comunicarne l’evoluzione:
– si lavora al recupero delle terre agricole del circondario del borgo, attraverso la ripresa di colture di specie autoctone (farro, zafferano, patata turchesa, grano solina), sulla scia degli obiettivi iniziali del Comitato della Rinascita di Pescomaggiore;
– Si aderisce al Progetto Borghi Attivi,  per la ricostruzione partecipata post-sisma del paese.

Chiara, che l’anno prima non faceva ancora parte della rete smarketing°, si reca quell’agosto in cantiere per lavorare assieme agli altri volontari agli intonaci delle case, all’interramento dei bulbi di zafferano e solo dopo, in piena consapevolezza del progetto, alla nuova – e attuale – configurazione del sito pescomaggiore.org.

Per diversi anni smarketing° ha continuato a supportare il progetto a titolo gratuito, creando un po’ per volta i supporti comunicativi necessari, come etichette dei prodotti e volantini, puntando molto sul self-publishing per evitare sprechi e favorire la massima autonomia del gruppo. Oggi il gruppo di EVA è completamente autonomo nella gestione della propria comunicazione sul web, sui social e sul territorio e nella creazione delle etichette dei prodotti.

Sull’aiuto di Sabina Guzzanti per EVA, a paragone di quello di Elio delle Storie Tese per un’iniziativa di difesa del paesaggio nelle Marche, Marco Geronimi Stoll, (usando i dati di una ricerca di Paolo Faustini sul caso EVA), ha redatto un’analisi comparativa riassunta in questo articolo: Istruzioni su come sfruttare la faccia di un testimonial famoso